Ercole Pignatelli
Quadri
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ERCOLE PIGNATELLI, ACQUARELLO SU CARTA,

           38 x 28

 

 

 

È nato a Lecce, il 28 aprile 1935, è un Toro; da più di tre decenni vive e lavora a Milano. Nel 1986 la regione Puglia l'ha festeggiato con una spettacolosa antologica nei suggestivi saloni del castello di Carlo V a Lecce.

Per Ercole Pignatelli: «Pittori si nasce». Il suo sguardo si fa riflessivo quando affronta il problema del lavoro dell'artista e dice: «In me c'è una matrice antica, per cui non potevo fare altro se non dipingere». Lavora al cavalletto, ascoltando musica di Bach, Schubert o Stravinskij. I mercanti lo definiscono "indomabile".

Da sempre si rifiuta di dipingere quadri sottomesso a clausole che prevedano quantità mensili precise, con tanto di formato e soggetto prestabilito: «Se il pittore rinuncia a creare ciò che vuole, allora è meglio che cambi mestiere», sostiene con profonda convinzione.

Pignatelli è uno scanzonato individualista. Sorride, quando dice: «Non pochi mercanti, parlando di quadri, usano il brutto termine di "prodotto". Un dipinto è un' opera d'arte, che nasce dall'ispirazione: non è una merce qualsiasi». In certi anni ha dipinto solo otto quadri, preferendo dedicarsi al disegno, all'incisione e alla scultura.

La Puglia, quella del Salento, è la sua cultura e la sua nostalgia. In estate, quando finalmente può raggiungere la sua terra, non dipinge. Deve tornare all' atelier milanese, per riuscire a filtrare i ricordi e ricostruire quella luminosità mediterranea, che fa vibrare
gli alberi d'ulivo e rende infuocati i muri delle masserie.