Restauro mobili antichi
Restauro
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Il restauro è un'attività legata alla manutenzione, al recupero, al ripristino e alla conservazione di manufatti storici, quali ad esempio un'architettura, un manoscritto o un dipinto. Il termine (dal latino restaurare, composto da re di nuovo e staurare con il significato di rendere solido, proveniente dal gotico stiuryan) ha nel tempo acquisito vari significati spesso in aperta contraddizione, in relazione alla cultura del periodo e al rapporto di questa con la storia, così da rendere impossibile una definizione univoca. Il significato attribuito ai termini "restauro" e "conservazione" varia notevolmente a seconda degli autori, tanto da trovarli a volte come termini di una alternativa e a volte come intercambiabili.

Nel secondo dopoguerra in Italia a seguito delle distruzioni belliche la teoria del restauro prosegue il distacco critico dalle posizioni filologico-scientifiche e si evolve verso il cosiddetto restauro critico.

Questa corrente ha al suo interno molte posizioni anche dialetticamente contrapposte. Fra i principali teorici di questa fase possiamo ricordare Roberto Pane, Renato Bonelli e Cesare Brandi. Quest'ultimo definisce il restauro «il momento metodologico del riconoscimento dell'opera d'arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della trasmissione al futuro».

In questo contesto culturale si inseriscono i numerosi interventi di restauro e conservazione dell'architetto Franco Minissi.

Il progressivo estendersi del campo dei beni oggetti di tutela - dalle opere d'arte - ai beni di interesse etno-antropologico e di cultura materiale, mette in crisi le posizioni del restauro critico che impostava la sua teoria sull'artisticità del bene oggetto delle opere restaurative, e porta ad aumentare l'interesse per la conservazione materiale oltre che formale degli oggetti tutelati, interesse che vede fra i precursori Piero Sanpaolesi che elabora metodi per il consolidamento dei materiali lapidei.

Negli anni settanta del Novecento nasce la cosiddetta teoria della conservazione che rifiuta ogni tipo di integrazione stilistica, anche semplificata nelle forme, a favore dell'integrazione tra esistente - conservato in maniera integrale - e aggiunta dichiaratamente moderna. Tra i massimi esponenti di questa corrente ricordiamo Amedeo Bellini e Marco Dezzi Bardeschi.

Negli ultimi due decenni il contrasto fra teoria della conservazione e restauro critico è andato progressivamente attenuandosi con una convergenza verso le posizioni critico-conservative.

Solo alcune voci isolate propongono teorie radicalmente differenti. È il caso di Paolo Marconi, che parte dal presupposto che in architettura non esista il concetto di autenticità materiale (perché la concezione e l'esecuzione dell'opera appartengono a persone differenti) e giunge a posizioni che riprendono in larga parte le teorie ottocentesche del restauro stilistico e storico. Opponendosi ai principi di riconoscibilità dell'intervento e di semplificazione delle integrazioni, propone invece la rifazione a l'identique delle parti mancanti o alterate.